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Realizzare la tua vision senza compromettere la Color Science

 

Pubblicato il 13 luglio 2017

By James Milne, FilmLight's Lead Developer on Prelight

 

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Quando l'industria ha iniziato a spostarsi verso le telecamere digitali, l'impressione primaria era che sarebbe stato più facile visualizzare ciò che si stava girando sugli schermi e che le vecchie soluzioni, utilizzate per le riprese cinematografiche classiche, fossero finalmente terminate.

 

 

Abbiamo presto capito che non sarebbe stato così semplice.

Le riprese cinematografiche digitali girano con una gamma dinamica molto più ampia di quella che può essere adattata agli schermi video. L'output della telecamera risulta molto piatto; per ottenere una buona visualizzazione dell'immagine è necessario applicare una formula matematica al segnale, che converte i valori di colore dal formato della telecamera a quelli del display. Per farlo, il processore utilizza una look - up table e, in questo modo, tutti noi abbiamo iniziato a familiarizzare con il concetto di LUT.

L'altro grande mutamento rispetto al passato, in cui il controllo sui colori era limitato, è che le LUT sono passate dall'essere un semplice transfer fino a diventare una vera e propria parte integrante della creazione dei look del film. Fino ad arrivare ai giorni nostri, in cui il look viene creato dal colorist nella suite di grading, utilizzando strumenti potenti come Baselight.

Quindi, in questa fase che ruolo ha il DoP?

I DoP spesso si relazionano alla fase di pre-produzione di un progetto. Utilizzando Photoshop fanno delle modifiche fino a raggiungere il grade desiderato dal regista. Questi sono strumenti preziosi, ma spesso vengono usati come riferimenti visivi che poi devono essere completamente ricreati nella suite di grading.

Una volta iniziata la produzione, il loro focus si concentra sull'utilizzo delle luci e degli obiettivi per creare delle immagini che enfatizzino la storia e che la portino avanti. Questa capacità è ciò che rende il lavoro di DoP un'arte e non un semplice video di Youtube. E per essere in grado di creare queste bellissime immagini, hanno bisogno di vedere on set qualcosa di molto vicino al risultato finale. Il rischio è che ci si faccia troppo coinvolgere dal lavoro sul colore, discostandosi quindi dal loro obiettivo primario. Mentre i DIT possono essere d'aiuto, loro hanno un ruolo troppo impegnativo nell'elaborazione dei dati e spesso non hanno sufficienti competenze nel grading.

Invece di imporre semplicemente una LUT sull'immagine in modo che i DoP possano vedere se sia incorniciata correttamente o se non ci sia alcun problema con le luci, sarebbe ideale avere un modo "visual" di impostare i look on set, che sia semplice, veloce e soprattutto che possa essere fatto senza necessariamente avere delle competenze specifiche di color management.

Inoltre, ci sarebbe la necessità di avere un'applicazione che possa catturare le trasformazioni di colore sottostanti ai fotogrammi di riferimento originali, per poi applicarli all'output della videocamera digitale in real time. Oltre a far in modo che la scena corrisponda alla pre-visualizzazione nel momento in cui viene girata, le informazioni sul grading dovrebbero essere salvate e consegnate a monte al colorist come base per il grading.

Altri workflow vedranno il regista, il DoP e il colorist lavorare assieme al look durante la fase di pre-produzione, forse con il beneficio di fare alcuni test sui girati. A quel punto, il colorist (seguito dai tecnici del colore della casa di post produzione)potrà edfinire le LUT da utilizzare e impostare qualche look di base. Così come i fotogrammi di riferimento iniziali, questi possono essere utilizzati on set in modo che l'uscita della videocamera abbia almeno le basi del grade finito.

Per arrivare a questo, ci deve essere coerenza nel modo in cui il grade viene istituito, e dei livelli di controllo sui dispositivi del display, in modo da poter fare un paragone funzionale. Non ha alcun senso impostare un look on set se il monitor utilizzato offre prestazioni molto diverse rispetto alla proiezione. Allo stesso modo, non ha senso impostare i dettagli on set se non c'è modo di garantire che vengano portati avanti fino al grande finale.

L'ASC CDL è stato un tentativo di creare un formato portatile, ma nella realtà è un limitato set d'istruzioni. In pratica, mette un freno alla creatività piuttosto che migliorare i flussi di lavoro. Ma la necessità di prendere decisioni complete e accurate sul grading, dalla telecamera ai deliverables finali, è vitale.

L'approccio di FilmLight è quello di usare un comune format di file che descriva ogni aspetto del grade.

Questo format non descrive solo le decisioni sul colore, ma anche le finestre, le vignette, le ombre, la posizione e altri strumenti di cui dispone il colorist. Il formato BLG (Baselight Linked Grade) opera sulla base di metadati cumulativi: niente viene preparato nel filmato grezzo finchè i risultati finali non vengono renderizzati. Qualsiasi decisione può essere modificata in qualsiasi momento.

Per venire incontro alle esigenze di DoP e DIT sul set, FilmLight ha preso e trasformato la sua "Color Science" e il formato BLG in un pacchetto semplice chiamato Prelight. Questo ha la stessa potenza di grading di Baselight ma in versione semplificata, in modo che possa essere usato on set senza compromettere il girato.

Ci sono due versioni. Una - Prelight - è gratuita e permette al DIT di caricare i look e di modificare il grade utilizzando i fotogrammi. La versione completa - Prelight ON SET - aggiunge una maggiore potenza on set.

Innanzitutto, applica il look alla videocamera in tempo reale, anche attraverso un dispositivo esterno o, nel caso di videocamere ALEXA SXT, nella videocamera stessa. Essendo in grado di incorporare tutta la "Color Science" di Baselight, può imporre una trasformazione per il display - ci potrebbe essere uno schermo HDR per il playback on set - e un'altra per l'HD, in modo che anche i materiali per gli editorial siano corretti.

Una volta connessi, il DIT e il DoP potranno fare ciò che vorranno.

Possono semplicemente approvare le LUT e forse anche qualsiasi look preset fatto dal colorist. Possono scegliere di abbinarli ai fotogrammi di riferimento. O, se vogliono, possono modificare il grade sia utilizzando i controlli sullo schermo che un semplice pannello inserito nel computer.

In modo simile, la funzionalità base può essere fatta su un Mac laptop, o su un computer più potente per usufruire di tutte le funzionalità. Le note del DIT sul girato possono essere aggiunte alla timeline di Prelight per essere poi trasferite alla pipeline. Chi utlizza il sistema può scegliere quante funzionalità utilizzare in ogni progetto.

Essenzialmente, questo aspetto è rassicurante - e, se richiesto, permette il controllo - per il DoP che il girato riuscirà ad avere il look prestabilito. E lo fa senza il bisogno di una conoscenza tecnica specifica come un colorist. Aiuta semplicemente il DoP a focalizzare meglio il raggiungimento dei suoi obiettivi.

Prelight sarà migliorato dagli strumenti di colore 5.0 quando Baselight 5.0 verrà rilasciato e gli utenti lo potranno aggiornare appena disponibile senza costi aggiuntivi. Ciò significa che gli utenti saranno in grado di accedere al Base Grade - un nuovo operatore di grading per moderni workflow del colore e HDR - e anche a tutti gli altri strumenti come midtone, contrast e gamut. Prelight e Prelight ON SET possono essere scaricati dal web store di FilmLight; il costo di una licenza permanente per Prelight ON SET, la versione multifunzionale per i DIT, è di $995.

 

 

 

 

 

 



 

 

 

 

 

 

 


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